– a cura di Luciano Franceschi, pedagogista –
La primavera sta arrivando e porterà con sé giornate di sole, il risveglio della natura, la Pasqua, la voglia di incontrarsi all’aria aperta e di stare insieme. È l’occasione giusta, quindi, per ritrovarsi dopo l’inverno, per aprire le nostre case agli amici e alle persone a cui vogliamo bene; per organizzare, perché no, una festa di benvenuto alla bella stagione!
Certamente, il cibo è una parte necessaria di ogni festa per poter stare bene, ed è per questo che solitamente lo prepariamo con particolare attenzione. Attraverso il cibo comunichiamo agli altri il nostro affetto, la gioia di averli vicini e la cura che riserviamo loro. Eppure nello star bene insieme spesso si trascura lo stare bene fisico, e così molte feste (anche quelle dei nostri bambini!) comprendono zuccheri e sale in dosi esagerate. Sottovalutiamo che realizzare una festa è anche una grande occasione di relazione educativa.
Le migliori alternative ai classici alimenti “da festa” sono, neanche a dirlo, verdura e frutta, in quanto ci offrono mille possibilità: sono cibi che la natura ci dà già pronti; si prestano molto bene a ricette e preparazioni semplici e ci permettono di creare piatti e composizioni colorati, di grande effetto estetico, per sorprendere gli ospiti.
Manipolare verdura e frutta può divenire, così, un momento di scambio di relazioni in famiglia, tra pari, ma anche tra genitore e figlio o tra fratelli di differente età:
- Lavorare la verdura e la frutta ci dona “metodo e possibilità sempre presenti”, poiché anche i più piccoli possono abbinare con facilità verdura e frutta e avere sempre davanti agli occhi la possibilità di creare una composizione e di disfarla, fino a ottenere la forma che più li soddisfi. Colori e sapori non mutano, ma le mani agiscono sulla struttura visiva e combinano il cibo cercando di dare realtà a una regola che si ha in mente.
- Sperimentando si trovano nuove possibilità e la casualità offre nuove regole. È quasi come giocare con le costruzioni: a ogni passo con le mani e le dita possiamo generare cambiamento in quello che ci circonda. Preparare il cibo in questo modo genera maggiori capacità di autonomia, di successo e autostima, poiché si è in grado di risistemare, cambiare, tornare indietro.
- Un bambino o una bambina che impara a conoscere le varie verdure e i tanti tipi di frutta e sa scegliere, preparare e servire il cibo (e non solo aprire il frigorifero e la dispensa) ha a disposizione un codice universale per continuare a conoscere il mondo e gli altri, e diviene un portatore di informazioni utili, specie a un suo pari di età.
Preparare il cibo assieme per una festa, in famiglia o con gli amici, diviene quindi un elemento essenziale, carico di valenza educativa, poiché esprime e comunica la storia di aver atteso, di aver accolto le persone, di essersi impegnati davvero per gli altri.