Il valore dell’attesa: nell’orto come nella vita

– a cura di Francesca Munegato, psicologa dell’età evolutiva –

Il tempo sta diventando il bene più prezioso da ritagliarsi, in un mondo in cui tutto procede velocemente e siamo tutti abituati a sbrigarci, finire in fretta e non riflettere mai a posteriori su quello che si è fatto. Da un passato in cui eravamo strettamente connessi ai ritmi di vita della natura, lenti per loro costituzione, siamo passati al tempo della fretta e dell’agitazione.

L’attesa, però, è un principio psicologico fondamentale; nell’attesa si impara a guardare con attenzione, a scoprire i propri talenti, a valorizzare ciò che si ha e che si è. La natura stessa ci insegna che il tempo dell’attesa (l’attesa dopo la semina, l’attesa che spuntino i frutti sugli alberi, l’attesa che passi l’inverno) non è tempo perso ma è tempo biologicamente necessario, che si riempie spesso di attività di preparazione ed eventi ciclici come il raccolto.

Coltivare un orto è, quindi, il modo più semplice per avvicinare i piccoli alla natura e alla sensibilità ecologica e, altrettanto importante, può aiutare a sviluppare in loro il senso di responsabilità: il seme che pianteranno, infatti, si schiuderà, germoglierà e darà frutto solo se accudito con pazienza e costanza. Ciò che curiamo, che facciamo crescere, acquista così, per noi, un significato e un valore maggiore; la magia della nascita, l’attesa e la soddisfazione di vedere formarsi una piantina, coltivata con le proprie mani, fanno comprendere al bambino il valore dei suoi sforzi, di ciò che è riuscito a realizzare con le sue capacità e i suoi talenti.

Altrettanto fondamentale, anche per un buon rapporto tra il bambino e l’alimentazione, sono i gesti quotidiani di cura che assumono una valenza rituale. Lavarsi le mani prima di mangiare, per esempio, è un rito; è un rito anche il momento di apparecchiare insieme la tavola e di sparecchiare quando si è finito di mangiare. I gesti “di routine” spesso trasmettono messaggi di relazione, come il bacio della buona notte o il saluto prima di uscire di casa, e hanno sfumature sempre nuove, per questo non vengono mai a noia. Le abitudini e i rituali rassicurano il bambino e gli danno fiducia, aiutandolo a scandire i diversi momenti della giornata, a prevedere e ad attendere l’esperienza che si appresta a vivere.