La paura del primo giorno di scuola, la sorpresa davanti a un regalo, la rabbia per un no di mamma e papà, la gioia di poter giocare con gli amici. Le emozioni sono segnali fisiologici che il nostro corpo e la nostra mente ci inviano per orientarci, metterci in guardia da un pericolo, farci partecipare a qualcosa di bello o aiutarci a prendere una decisione.
Educare alle emozioni: il ruolo fondamentale dei genitori.
Noi adulti sappiamo come controllarle, il più delle volte, e far sì che non ci travolgano. Ma i bambini?
I bambini non sono ancora in grado di filtrare gli stati d’animo attraverso la razionalità,così la loro emotività emerge nelle diverse situazioni in modo amplificato e istintivo. D’altra parte, proprio la manifestazione delle emozioni, anche se turbolenta o “drammatica”, svolge un ruolo importantissimo nella crescita e nello sviluppo, a patto che i bambini imparino, un po’alla volta, a riconoscere ciò che sentono e a descriverlo.
La mamma e il papà sono le prime figure adulte di riferimento a cui il bambino si ispira e si rivolge sin dalla nascita, e ricoprono un ruolo indispensabile in questo percorso di autoanalisi, comprensione e consapevolezza che lo porterà a gestire i propri sentimenti senza reprimerli.
Consigli pratici per aiutare i bambini a gestire le emozioni.
Ecco allora 4 piccoli spunti pratici che possono aiutare ad accompagnare il bambino ad orientarsi nell’ampio mare delle emozioni:
1. DARSI TEMPO
È molto importante che tu, adulto, non reagisca subito alle emozioni del bambino, anche se le sue reazioni emotive tendono a innescare le tue. Prova a lasciargli il tempo di sfogarsi e di capire cosa sta succedendo prima di intervenire. In questo modo il bambino potrà scaricare la sua tensione e, al tempo stesso, apprenderà dal tuo esempio come controllarsi, mettendo uno spazio e un tempo tra ciò che prova e l’espressione del sentimento stesso.
2. ASCOLTARE E RISPETTARE LE EMOZIONI
Ricorda: i rimproveri per un capriccio spesso non calmano l’emozione, al contrario la alimentano. Quando il bambino esprime ciò che prova, anche in modo irrazionale, mantieni un atteggiamento di comprensione e di ascolto empatico e pensa che ha di sicuro una ragione per provare quell’emozione, anche se lui non la conosce ancora. Prova a chiedergli ad esempio: Come ti senti? Perché fai così? Cosa vorresti? per aiutarlo a fare chiarezza nei suoi sentimenti.
3. NOMINARE LE EMOZIONI
Le emozioni come la rabbia, la tristezza, la paura, ma anche la curiosità, l’euforia, l’amore possono essere ugualmente travolgenti per il bambino. Se confonde, ad esempio, la tristezza con la fame, è possibile che abbia difficoltà nell’esprimere la sua emotività e, lasciato solo, potrebbe essere indotto a cercare consolazione nel cibo, piuttosto che nel rapporto con sé e con gli altri. Tu, adulto, puoi aiutarlo allora a dare un nome ai sentimenti per imparare a identificarli, a esprimerli più facilmente e, nello stesso tempo, a capire che sono sentimenti normali, né buoni, né cattivi.
4. NON COLPEVOLIZZARE LE EMOZIONI
Ogni esperienza, ogni momento insieme, è un’occasione di insegnamento utile al bambino per imparare a riconoscere, nominare e quindi gestire tutte le emozioni positive o negative che danno colore alla nostra vita. Insegnare ai bambini a confrontarsi con le proprie emozioni può avvenire, ad esempio, attraverso il gioco, un momento essenziale per imparare ad ascoltare se stessi e gli altri in un contesto spensierato e di divertimento.
Esistono emozioni giuste ed emozioni sbagliate? La risposta è no. Ciò che può essere un problema, non sono infatti le emozioni, ma come le esprimiamo o non le esprimiamo. Ascolta sempre con apertura e calma il bambino quando condivide il suo stato d’animo e ricorda che i sentimenti non vanno via da soli ma devono essere espressi in un modo o nell’altro. Se ignorati, o minimizzati, infatti, possono trasformarsi in parole e/o azioni aggressive o, rivolti all’interno, possono rendere il bambino ansioso o depresso.
Ai bambini, inoltre, piace molto ascoltare le favole. Leggere un libro insieme è un’occasione per raccontare i sentimenti in modo creativo e in molte storie per bambini sono presenti emozioni come la tristezza o la paura. Ecco allora un motivo in più per scegliere la lettura come un momento di condivisione per imparare ad esprimere il proprio mondo interiore.