La salute è “Uno stato di completo benessere fisico, mentale e sociale e non la semplice assenza dello stato di malattia o di infermità”. (OMS, 1948)
La definizione di salute data dall’Organizzazione Mondiale della Sanità ha ben settant’anni ma quanti di noi la conoscono e ne tengono conto per prendersi cura di sé in modo completo e per vivere al meglio ogni giorno? Eppure, numerosi studi ci confermano proprio questo: non possiamo curare la nostra salute a compartimenti stagni, occupandoci solo del corpo, o della mente, o della dimensione relazionale. Ciascuno di questi singoli aspetti condiziona gli altri e, pertanto, contribuisce in ugual misura alla qualità della nostra vita.
“Mens sana in corpore sano!” dicevano gli antichi e oggi sappiamo che, ad esempio, alla sedentarietà possiamo associare la pigrizia mentale. La stessa che induce noi adulti, ma anche i bambini, a trovare e utilizzare sempre numerose giustificazioni e motivazioni (stanchezza, fatica, noia, mancanza di tempo, …) per non portare a termine compiti assegnati o per non raggiungere i propri obiettivi.
In realtà, tali motivazioni sono generate più da una pigrizia mentale che da una stanchezza fisica ed è noto che, praticando un’attività in modo regolare, questa stanchezza (maggiormente presente a inizio attività) dopo un po’ scompare, facendoci sentire molto meglio e con più energia.
È importante, perciò, stimolare già nel bambino delle attività che, se applicate quotidianamente in un qualsiasi momento della giornata, e quindi trasformate in buone abitudini, possano aiutare ad attivare i processi cognitivi e a mantenere una mente attiva, riuscendo anche a stimolare l’attivazione dell’organismo in modo divertente e giocoso.
UN PICCOLO GESTO, UN GRANDE CAMBIAMENTO
Il problema della sedentarietà, e quindi della pigrizia mentale, può essere affrontato e superato facendo almeno 30 minuti di attività fisica al giorno ricordando sempre che ciò che conta maggiormente non è l’intensità dell’attività, ma la qualità e la regolarità con cui la facciamo.