È uno tra gli ortaggi più conosciuti e amati in Veneto, ne esistono tante varietà differenti per colore e forma e, nei mesi più freddi, è un prezioso amico della nostra salute. Oggi vi presentiamo il radicchio.
APPUNTI DI BOTANICA
Dal punto di vista della nomenclatura scientifica il radicchio si chiama Cichorium intybus L., specie appartenente alla famiglia delle Asteraceae. Forse non tutti lo sanno ma, come possiamo intuire dal nome di genere Cichorium, un altro nome comune, assai diffuso, di questo ortaggio è in effetti cicoria. Della decina di specie che rientrano in questo genere, quattro sono proprie della flora italiana e esistono, inoltre, numerose forme coltivate di cui si mangiano le foglie, sia crude che cotte, gli steli o anche le radici.
Della cicoria da foglie e steli (varietà Brindisina, Catalogna, Pan di zucchero, Bianca di Milano) si consuma, ad esempio, il cespo intero costituito dalle foglie e dai giovani germogli (puntarelle); mentre la cicoria da radici (varietà di Bruxelles o belga, di Brabante, di Brunswich, di Magdeburgo) forma radici molto ingrossate che si consumano lessate in insalata o si utilizzano, perfino, come surrogato del caffè (tipico nel periodo bellico, quando mancavano generi alimentari di importazione come appunto il caffè). A ogni modo, con il nome “radicchio” indichiamo la cicoria a foglie colorate.
Il radicchio appare in Italia nel XVI secolo in provincia di Treviso, presso Dosson, dove da cibo della povera gente, grazie a particolari tecniche di coltivazione, si trasformò in un pregiato e ricercato ortaggio. Dall’800 ebbe una sempre più vasta diffusione a livello sia nazionale che internazionale.
La raccolta del radicchio avviene nel periodo autunno-invernale quando i cespi hanno raggiunto lo sviluppo completo. Tra le sue varietà più note distinguiamo il Rosso di Treviso, il Rosso di Verona, il Variegato di Castelfranco, il Variegato di Chioggia. La zona di produzione di queste varietà, oggi, si estende a 17 comuni in provincia di Treviso, 2 in provincia di Padova e 5 in provincia di Venezia.
Radicchio rosso di Treviso – presenta un cespo di forma allungata ed è prodotto nei tipi precoce (raccolta autunnale) e tardivo (raccolta invernale). Si tratta di varietà con foglie di colore rosso intenso, sapore più o meno amarognolo e consistenza croccante.
Radicchio rosso di Verona – presenta una forma a ovale allungato, foglie compatte di colore rosso scuro intenso, abbellite da una nervatura principale bianca; il sapore è leggermente amarognolo. La zona di produzione si estende nella fascia del Basso Veneto.
Radicchio variegato di Castelfranco – ha foglie di colore bianco-crema con variegature di tinte diverse dal viola chiaro al rosso vivo distribuite in modo equilibrato su tutta la pianta fogliare. Il sapore delle foglie è dal dolce al gradevole amarognolo molto delicato.
Radicchio variegato di Chioggia – ha foglie croccanti e leggermente amarognole.
A tutte queste varietà di radicchio è riconosciuto dall’Unione Europea il marchio IGP (Indicazione Geografica Protetta); ciò significa che questi prodotti agricoli hanno una determinata qualità, una reputazione o un’altra caratteristica dipendente dall’origine geografica, e la loro produzione avviene in un’area geografica determinata.
LO SAPEVI CHE…?
I semi del radicchio rosso di Treviso e del Variegato di Castelfranco sono andati in orbita sullo Shuttle nella missione STS-95 del 1998, nell’ambito del progetto SEM della NASA, mirato alla sperimentazione degli effetti della microgravità sui semi e sulle piante.
BUONE ABITUDINI PER UNA SANA ALIMENTAZIONE
Quali sono i vantaggi di inserire il radicchio nelle ricette autunno/inverno per tutta la famiglia? Grazie al buon contenuto di acqua, fibre e sali minerali quali il calcio e il ferro, il radicchio è amico della digestione, dell’intestino e delle ossa. Inoltre, ricco di antociani (che abbiamo già conosciuto nell’arancia rossa), svolge un’importante funzione antiossidante e aiuta a proteggere i nostri tessuti e pelle, tanto che il suo succo è usato anche in cosmesi.
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