“Papà, giochiamo alla lotta?”

“Papà, giochiamo alla lotta?” chiede Giovanni guardando dal basso all’alto quell’uomo così grande che, con il suo semplice stargli accanto, gli trasmette tanta sicurezza e protezione.

Se chiudiamo gli occhi e lasciamo andare il pensiero, probabilmente ci salteranno alla mente molte immagini come questa, in cui il nostro papà ha rappresentato un luogo sicuro e il solo fatto di stare con lui ci ha fatto sentire i più forti del mondo.

Di quanto sia fondamentale il rapporto con i genitori per uno sviluppo sano ed equilibrato del bambino ne hanno parlato da sempre psicologi e pedagogisti, evidenziando quanto i primi legami che vive il bambino siano poi determinanti per tutti i legami che instaurerà nella sua vita.

Per moltissimi anni, in letteratura, è stata analizzata la funzione materna in tutti i suoi aspetti, sottolineando come il primo rapporto d’amore che il bambino instaura nella sua vita sia proprio con la sua mamma. Il ruolo del papà, invece, è spesso tenuto in disparte e considerato in maniera marginale.

Oggi, in occasione della Festa del Papà, vogliamo dedicare questo spazio proprio a lui e al suo ruolo così importante.

Un luogo sicuro.

La prima funzione che appare nella relazione con il proprio figlio è rappresentata sicuramente dal senso di sicurezza che il padre infonde. “Non saprei indicare un bisogno infantile di intensità pari al bisogno che i bambini hanno di essere protetti dal padre” scriveva Sigmund Freud.

Come un materasso morbido sul quale, insieme a lui, non solo imparare a proteggersi e ad “equipaggiarsi” per affrontare le prime insidie che si presenteranno, ma anche, tra una lotta e l’altra, tra capriole e il cercare di divincolarsi, iniziare a sperimentare la propria forza e quella degli altri.

Oggi giorno la figura del padre potente che con fermezza guida e direziona ha lasciato spazio ad una figura paterna pronta a mostrare le proprie vulnerabilità e risorse di accudimento per proteggere la vita del proprio figlio.

La forza dei limiti.

La seconda caratteristica della relazione padre e figlio è il trasmettere da parte del padre come tutto non sia possibile e come ci siano limiti che vanno rispettati per permettere di far nascere e crescere la capacità di desiderare.

Quando un gruppo di ragazzi decide di giocare a pallavolo in un campo, per farlo devono prima delimitare l’area del gioco. Stessa cosa deve essere fatta con la vita. Un padre, dunque, ha anche l’importante ruolo normativo di dare regole e farle rispettare, dando l’esempio di trasparenza e rispetto.

Autostima del bambino e senso di sicurezza nelle proprie capacità.

Giovanni su quel lettone di casa ha bisogno di credere alla fantasia di poter vincere la lotta giocata con il papàma ha anche bisogno di ricordare che il papà è una figura adulta che non si lascia abbattere.

Questi due passaggi gli permetteranno di crescere con una buona autostima, con un’immagine paterna da poter imitare e, nello stesso tempo, la presenza di un papà che controlla la sua fantasiosa onnipotenza e non gli permette di oltrepassare il limite, trasmettendogli il senso del contenimento.

Giovanni saprà che il suo papà sarà per sempre un porto sicuro sul quale attraccare e ripararsi, l’unico grande uomo che saprà strappargli un sorriso anche durante le avversità.