LA SCUOLA IN MANO AI BAMBINI PER IMPARARE GIOCANDO


Per la prima volta, le 5 classi e i 120 alunni della Scuola Primaria Petrarca di Padova trasformano la loro scuola in un territorio in cui giocare liberamente e in sicurezza per un’intera mattina.

Un avvenimento unico, un’idea nata dall’impegno e dalla sensibilità degli insegnanti, che hanno il coraggio di sostenere il ruolo dell’esperienza ludica nell’apprendimento e nella crescita dei ragazzi. E, per farlo, scelgono di partire dai contenuti de Le Buone Abitudini: educazione attiva per diffondere concretamente la cultura della salute e della sana alimentazione.

Le Buone Abitudini è felice di essere parte di un progetto così importante, e mette a disposizione degli insegnanti la consulenza del pedagogista Luciano Franceschi, per organizzare al meglio questa mattina di gioco.

Fiducia tra colleghi, fiducia nei bambini e nelle bambine, e fiducia di aver fatto un buon lavoro con i percorsi de Le Buone Abitudini, questi i presupposti da creare, gradualmente, con il lavoro di equipe. Successivamente, vengono decisi anche i tempi, le attività e le modalità di svolgimento.

A partire da quattro temi di educazione alimentare conosciuti dagli alunni durante l’anno scolastico (cereali integrali, legumi, frutta a guscio - semi oleosi, carboidrati) vengono, così, rivisitati alcuni giochi tra i più conosciuti e nascono, ad esempio, il domino dei cereali, il memory di verdura e frutta, la tombola dei legumi, … Si definiscono, inoltre, tre postazioni e tre fasi secondo cui le classi dovranno ruotare nel corso della mattina.

A turno gli alunni sono gestori dei giochi, con il compito di supervisionare le attività; giocatori attivi, liberi di muoversi da un gioco all’altro; e giocatori “in attesa”, intrattenuti con attività ludiche gestite, solo in questo caso, dagli insegnanti.

E la magia avviene: ogni bambino e bambina si dedica seriamente al gioco, rispetta le regole e le indicazioni dei compagni. C’è ordine nella loro gestione. Agli alunni interessa mostrare la loro conoscenza, la loro capacità di organizzare e sentirsi protagonisti, vedere che gli altri li ascoltano nel loro sapere. C’è gioco, c’è divertimento, ma anche conoscenza ed esperienza.

“La grande incognita non potevano essere i bambini (sanno giocare da sempre e giocano più di noi). La cosa strana è giocare a scuola in questo modo. Talvolta a scuola si fa finta di giocare: si creano percorsi segnati, finalizzati […]. In questa scuola gli adulti hanno deciso di dare la fiducia ai bambini e alle bambine lasciando a loro il territorio fisico della scuola attraverso il gioco.

Hanno costruito la cornice confidando che la scuola è un territorio speciale che si presta a dare sicurezza fisica e psicologica. […] La giornata è una nuova dimensione del progetto de Le Buone Abitudini, forse non teorizzata all’inizio, ma che nel fare trova nuove possibilità.”

Luciano Franceschi, pedagogista e osservatore CEMEA.

  • Scuola Primaria Petrarca - Padova (PD)

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