I sensi nello sviluppo del bambino

 

– a cura di Francesca Munegato, psicologa dell’età evolutiva –

“Nulla è nella mente che prima non sia stato nei sensi.” (San Tommaso D’Aquino)

Per i bambini, la conoscenza del proprio corpo e delle sue possibilità è una fase fondamentale nel processo di crescita: una scoperta graduale, che inizia da subito, dalla nascita. Una scoperta che dai genitori e dagli insegnanti può essere accompagnata, arricchita, indirizzata, stimolata attraverso adeguate esperienze educative che favoriscano lo sviluppo psico-fisico del bambino e lo aiutino ad acquisire abilità e competenze.

I cinque sensi sono strumenti indispensabili per ricevere tutte le informazioni che provengono dall’esterno e rappresentano il canale privilegiato della conoscenza. Si potrebbero paragonare a delle finestre aperte che, da un lato, ci permettono di accedere al mondo e, dal lato opposto, permettono al mondo esterno di agire su di noi. I sensi ci mettono quindi in contatto con l’ambiente in modo diversificato, e il bambino, che ha sensi ancor più acuti e ricettivi dell’adulto, interagisce costantemente con la realtà attraverso i tanti stimoli sensoriali (visivi, uditivi, tattili, olfattivi, gustativi). Per questo è così importante abituarlo sin da piccolo a riconoscerli, discriminarli e aiutarlo a farne un buon uso, coinvolgendolo in esperienze interessanti e multisensoriali.

L’esperienza di conoscenza dei cinque sensi, dunque, accompagna i bambini nella scoperta del mondo, favorendo così sia l’acquisizione di capacità logico-percettive, sia la capacità di esprimere sensazioni ed emozioni. L’olfatto e il tatto sono i due sensi che si prestano per organizzare la relazione con la madre: il bambino ne riconosce l’odore e percepisce il suo abbraccio e le sue carezze. La vista e l’udito contribuiranno subito dopo a costruire tutto l’ambiente circostante, in inglese “holding”, necessario per avviare una crescita psico-fisica felice.

Il gusto è l’organo sensoriale che maggiormente contribuisce all’alimentazione e allo sviluppo del piacere di alimentarsi. Le mucose orali e la bocca fin dai primi giorni di vita costituiscono superfici sensibili per riconoscere la consistenza dei cibi e le sensazioni di benessere ad esse collegate. Più tardi, durante lo svezzamento, il bambino attraverso la bocca e il gusto riconoscerà le caratteristiche dei cibi (durezza, elasticità, friabilità, viscosità ecc.) e altrettante qualità degli alimenti che lo aiuteranno a espandere la sua capacità di fruire di offerte da parte del mondo esterno. Infatti, la possibilità di sentire e assaggiare, attraverso la bocca, le proprietà dei vari cibi permette di avviare un’esplorazione attraverso il cavo orale di tutti gli oggetti del mondo circostante. La bocca e il gusto, dunque, sono le prime emittenti/riceventi che ogni bambino ha per sviluppare la relazione e la curiosità per il mondo esterno.

Tutti e cinque i sensi partecipano all’organizzazione di un’educazione alimentare creativa e ricca: vedere un bel piatto con alimenti colorati e ben disposti, odorarlo e considerarne gli aromi, maneggiare un alimento, gustarlo in un ambiente allegramente rumoroso può avviare comportamenti alimentari sani e accurati. Quando si mangia, infatti, i cinque sensi vengono investiti da stimoli che riguardano tutte le percezioni legate all’ambiente circostante: la vista viene sollecitata dai colori, dalla luminosità, dall’ordine e armoniosità presenti nel momento dedicato ai pasti e al cibo; l’olfatto (senso primario fin dal momento della nascita) stabilisce la gradevolezza e la sgradevolezza del cibo e permette un avvicinamento importante per l’interiorizzazione di una sana alimentazione; il tatto consente attraverso la manipolazione del cibo lo sviluppo delle competenze motorie necessarie per alimentarsi; l’udito organizza insieme alla vista, attraverso l’armoniosità di suoni presenti nel momento del pasto, l’“holding” necessario per lo sviluppo di un’alimentazione felice; infine il gusto integra tutti gli altri sensi e viene influenzato da tutte le altre funzioni dei sensi, organizzando un’alimentazione piacevole.

Grazie a una corretta stimolazione dei cinque sensi nel momento dei pasti avviene una trasmissione della storia, dell’origine, della cultura, del clima affettivo presente nelle famiglie. Così il pasto deve essere pensato come occasione d’incontro, poiché “mangiare” e “comunicare” sono aspetti tra loro inseparabili. Gli alimenti non rappresentano solo una soddisfazione di un bisogno primario, ma rispondono anche a un bisogno di cura, di scambio e di affetto. L’alimentazione e il cibo diventano, dunque, aspetti fondamentali attraverso i quali trasmettere accudimento e accompagnamento lungo il sentiero della crescita.

Attraverso i cinque sensi ciascuno impara di sé e del mondo, in quanto il corretto sviluppo della sensorialità, che avviene primariamente in famiglia e successivamente anche all’interno dell’apprendimento scolastico, promuove una crescita globale declinata all’interno del mondo di esperienze dei bambini. E proprio a partire dalla messa in gioco del corpo, i bambini fanno continue scoperte e acquisiscono conoscenze, esprimono il proprio mondo interiore, mandano dei segnali, comunicano emozioni e contenuti e restituiscono il senso del proprio agire, la percezione del proprio corpo, delle abilità e competenze.